Grotte “dei cento buchi”

Poste sul lato sud-occidentale del colle su cui si erge il paese, e difficilmente raggiungibili per la folta vegetazione ed i versanti scoscesi che le ospitano, queste tre grotte scavate nell’arenaria si caratterizzano per la presenza al loro interno di numerose piccole nicchie ogivali, o colombari, con funzione di deposito per le urne cinerarie, a testimonianza della presenza di necropoli romane tra I e II secolo d.C. (epoca tardo-repubblicana).

Le grotte, di diversa grandezza con arco a sesto acuto e pianta rettangolare, sono aperte su un unico lato per consentire l’accesso di luce ed aria (ad eccezione della più grande che possiede un’apertura che dà accesso ad una cavità inferiore).

L’interno delle nicchie, e in minor misura delle grotte stesse, è rivestito da una malta biancastra presumibilmente a base di calce, allo scopo di trattenere e non far dilavare la sabbia.

Con molta probabilità la differenza nelle dimensioni delle nicchie di ciascuna grotta lascia ipotizzare la loro diversa destinazione: una per i bambini, una per le donne ed un’altra infine per gli uomini.