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CURIOSITÁ

Alcuni aneddoti su vita e usanze massignanesi

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Un viaggio dal sapore antico…

Tra le tipicità locali, la più importante e caratteristica è sicuramente un prodotto agricolo di nicchia: la taccola, particolare varietà di legume simile al pisello, di cui si mangia l’intero baccello. Da segnalare anche la recente scoperta di una cultivar autoctona di olivo, la “Nebbia della val Menocchia”.

Tra le numerose feste paesane spicca ogni 14 di agosto in data unica la sentitissima e partecipatissima Sagra delle frittelle (dolci a base di uova, latte e zucchero), orgogliosamente la più antica del Piceno: la sua prima edizione si tenne infatti nel lontano 1958.

Tra feste e tradizioni di un paese che vive

Nascoste e difficilmente raggiungibili, a poca distanza dal paese si ergono intatte alcune grotte di epoca romana all’interno delle quali si possono ammirare piccole nicchie destinate alla conservazione di urne cinerarie per i defunti, note tra i locali come “grotte dei cento buchi”.

Lungo la via che conduce al paese, sotto il versante settentrionale delle mura castellane (jò sotte le finè per i locali), erano presenti fino a metà del secolo scorso un mulino a pietra ed un lungo filare di alberi da gelso per l’allevamento dei bachi da seta, testimoni entrambi di una micro-economia di sussistenza che coinvolgeva l’intero tessuto sociale.

Nel centro storico del paese, tra i vari punti d’interesse, spicca per tipicità il Museo popolare della terracotta, delle pipe e dei fischietti: questi ultimi, di varia fattura e colorazione, assumono spesso buffe sembianze animali, e rappresentano senza dubbio una simpatica curiosità per tutti i visitatori, grandi e piccoli.

Le due chiese principali del paese erano in origine destinate a pubblici diversi: la prioria, nella piazza centrale, era destinata alla frequentazione di signori e terrazzà (così sono ancora chiamati gli abitanti del centro storico); la pievania invece, subito fuori le mura, serviva per accogliere contadini e plebei (da cui il termine “pieve”).

Tra i curiosi detti popolari che ci riguardano, ne spiccano sicuramente due: il primo secondo cui Massignano sarebbe definito come il paese d’u jedizie (“del giudizio”); l’altro, leggermente canzonatorio, per cui nel dialetto locale tutte le parole terminerebbero, senza eccezioni, con la -e.

Un territorio tutto da scoprire

Dal paese come da diversi punti delle campagne circostanti si aprono agli occhi scorci di meravigliosa bellezza: le colline puntellate da piccoli borghi si stendono come un tappeto ondulato tra il blu del mare Adriatico e quello dei monti Sibillini, anche noti come “monti azzurri”.

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