Ruderi del castello di Forcella

I ruderi visibili sulla sommità del colle, verso sud-est, sono ciò che resta dell’antico castrum Forcellae, fondato nel 1168 dai Conti ghibellini di Aspramonte e Montefiore a scopi difensivi, e al centro di numerose dispute col vescovo di Fermo nei decenni successivi.

Probabilmente Massignano nasce o si sviluppa come centro sottoposto a questo castello.

Di perimetro triangolare, del complesso rimangono oggi solamente i resti del torrione principale, più qualche traccia di cinta muraria e delle rupi artificiali che circondavano l’insediamento.

Nel punto più alto l’elemento di rilievo era un massiccio bastione a pianta rettangolare, che si ergeva verosimilmente sopra una rampa di accesso alla rocca e fungeva dunque da difesa della porta castellana.

La porta di accesso alla torre era invece posta al secondo piano, dove il rinvenimento di alcune pietre con fori rettangolari lasciano ipotizzare l’utilizzo di un chiavistello per lo sbarramento.

Verso il mare si aprivano due caditoie al fine di rovesciare sugli assedianti liquidi bollenti o infiammabili, mentre sul lato del torrione si apre ancora oggi un profondo pozzo con cisterna per l’approvvigionamento idrico.

I ruderi evidenziano il notevole spessore delle mura di oltre un metro e mezzo ed inoltre, ad un’attenta osservazione, grossi pezzi di opus caementicium, testimonianza di costruzione innestata su una villa di epoca romana.

Leggenda vuole che dalla fortezza parta un tunnel sotterraneo che conduce a Cupra Marittima, e che a un certo punto vi sia una chioccia con dodici pulcini d’oro, tesoro conquistabile solo attraverso una complicata procedura di cui però nessuno è a conoscenza.