Porte d’ingresso

Porta a Nord (o da Bora): realizzata interamente in laterizio, è risalente alla prima metà del XIV secolo con due arcate a sesto acuto, e tracce di affresco nella lunetta dell’arcata interna.

In alto sulla facciata esterna si possono osservare i resti (per l’esattezza beccatelli e caditoie) di un torrione senza coronamento merlato. La denominazione deriva dall’esposizione a settentrione e alle raffiche della bora, vento catabatico (o “di caduta”) nord-orientale il cui nome proviene da Borea, personificazione del vento del nord nella mitologia greca.

Porta ad Ovest: attualmente ingresso principale del paese rivolto ad occidente, la porta è stata realizzata verso la metà dell’800 dopo la costruzione della Chiesa di Santa Maria della Misericordia (pievania), con l’aggiunta del solido ponte sottostante.

Si tratta di uno dei più ampi affacci panoramici verso i Monti Sibillini, imperdibile al tramonto. All’inizio del piccolo viale alberato che conduce fin sotto la porta, nel luogo dove ora sorge la Chiesa di Santa Maria della Misericordia, era posto lo storico “quadrivio”, crocevia principale fino agli inizi dell’800 come risulta anche dalle carte topografiche del Catasto gregoriano.

Porta a Sud-Est: con doppio arco a tutto sesto e volta a crociera, è stata edificata nei primi decenni del XIV secolo al pari della quasi totalità delle mura castellane e della porta settentrionale. Si affaccia su largo Vittorio Emanuele e sul belvedere Tassoni, anche noto come i firre.

Accanto alla porta, sul lato esterno rispetto all’abitato, si notano alcuni esigui resti dell’edificio che ospitava la servitù impiegata presso l’adiacente palazzo Tassoni, e che una volta in disuso venne demolito per ragioni di sicurezza.